Simposio

10.02.2022

di

PLATONE

TRAMA:

Se esiste il testo sull'amore nella nostra civiltà, a cui ogni testo successivo non può che ricondursi, questo è il Simposio, il dialogo di Platone che più di ogni altro ha mantenuto intatto il fiore della gioventù e ci si offre naturalmente non già come una disputa filosofica, ma come una lunga conversazione - forse la più bella conversazione della letteratura - fra  spiriti "eccellenti" (oltre a Socrate, il suo grande avversario Aristofane e il bellissimo Alcibiade) che, uno dopo l'altro, prendono la parola e raccontano di una potenza inesauribile: Eros. C'è chi dice sia il dio più antico, altri invece sostiene che è il dio più giovane, altri che è un grande demone. A tutti esso appare "meraviglioso fra gli uomini e gli dei". Le due forme di Afrodite, il mito dell'androgino, le origini dell'antichissimo desiderio di "fare, di due, uno" e così di "guarire la natura umana", la "morbidezza" e "l'asprezza" dell'amore, la natura del desiderio: con articolazione sottilissima, attraverso le varie voci, Platone tocca tutti i punti sensibili dell'eros e infine affida a una vera iniziatrice ai "misteri d'amore", Diotima, il compito di schiuderne i segreti ultimi. E qui, come pure nell'ultima, trascinate apparizione di Alcibiade, diventano espliciti, forse più di altre volte in Platone, i riferimenti alla "sapienza" e all' "enigma". Anche per questo, dunque, Giorgio Colli è stato interprete profondamente congeniale di questo testo, in cui risuonano, limpidi e misteriosi, alcuni temi che sono stati centrali per la sua interpretazione del mondo greco.

Recensione

* * * *

Un inno all'amore. Con questo si può riassumere questo libriccino. Nonostante il tempo queste parole sono riuscite a rimanere piene di significato e attuali nel nostro secolo.
La struttura del testo e suddivisa in vari racconti sull' elogio di Eros dai vari protagonisti. Quello di Aristofane sul mito dell'esistenza di un'anima gemella per ogni persona l'ho trovato molto bello e profondo
"diventare - congiungendosi e confondendosi con l'amato - da due uno."
Questa frase è ricca di sentimento, condivisione, amore e paura allo stesso tempo. Un miscuglio com'è lo stesso sentimento di amore.Ma è quando per ultimo parla Socrate che le cose si fanno più profonde (e contorte non lo nego). Socrate racconta cosa gli fu raccontato da Diotima su Eros, di come tutto ciò che pensava fosse il contrario, o una mezza verità. Si riscoprono autenticità che rimangono velate se non si fa attenzione, causandone quasi la contraddizione tra esse. Eros è stato elogiato, raccontato e giustificato in sfaccettature tutte giuste anche se possono risultare contraddittorie.
L'amore è questo volendo. Chi ama sa di non capire. E chi vuole amare cerca di capire.
Se avete voglia di cimentarvi nella complessità del dio più complesso e dibattuto di sempre questo è il testo che fa per voi.

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