Murderbot I diari della macchina assassina
di
MARTHA WEELS
TRAMA
Ogni aspetto dalla vita è dominato dalle grandi corporazioni, missioni interplanetarie comprese: è la compagnia, infatti, che le gestisce, rifornendole di tutto il necessario. "Tutto il necessario" comprende anche gli androidi di sorveglianza, che tutelano l'incolumità delle squadre d'esplorazione. Ma in una società in cui i contratti vengono aggiudicati al miglior offerente, la sicurezza non è esattamente in cima alla lista delle priorità. E così può capitare qualche imprevisto. Per esempio qualcosa di strano succede su un lontano pianeta, dove alcuni scienziati stanno conducendo rilievi sulla superficie, convinti che l'Unità di Sicurezza con componenti organiche fornita dalla compagnia vegli su di loro. Murderbot, però, è riuscita a hackerare il proprio modulo di controllo, e si è accorta di avere accesso ai file multimediali di tutti i canali di intrattenimento. E così preferisce di gran lunga passare il suo tempo tra film, musica, serie tv, libri, giochi, piuttosto che dedicarsi a quegli incarichi noiosi e ripetitivi che non lasciano spazio al suo libero arbitrio. Dotata di una sensibilità tutt'altro che meccanica, Murderbot inizia un avventuroso viaggio alla ricerca di sé che la porterà a scoprirsi assai diversa da quello che i suoi protocolli avrebbero previsto.
Recensione
* * *
Era la prima volta che mi approcciavo ad un libro del genere, non ero abituato ad astronavi spaziali e pianeti alieni. La storia in sé mi è piaciuta molto, ricca di azione e sprovvista di momenti morti, anche perché la nostra protagonista Murderbot lì riempie guardando serie TV e facendoci ridere insieme a lei. La storia di questa SecUnit che hackera il suo sistema di sicurezza per essere "libera" mi ha preso subito. Il personaggio è ben sviluppato con una grande ironia e autoironia, quelli secondari un po' meno perché posso accettare la scelta di focalizzarsi solo sul personaggio principale dato che si sviluppa su dei racconti differenti (se pur collegati alla fine) ma un'attenzione in più a qualcuno più "importante" lo avrei apprezzato di più. Non ho gradito molto il worldbuildings, mi ha lasciato troppe domande su come funziona ed essendo una parte molto presente è stata una parte negativa abbastanza accentuata, poi essendo il primo libro in cui mi approccio a questa tipologia l'ho notata parecchio. Il finale abbastanza coerente e direi piuttosto conclusivo. Una cosa abbastanza apprezzata perché rimanere con troppa voglia di un continuo non mi piace o peggio un finale "conclusivo" non adeguato e che ti lascia l'amaro in bocca. Tutto sommato come primo approccio non è andata male, penso di leggere anche gli altri volumi ma basta pdf ahahah.