Magnus Chase e gli Dei di Asgard  La spada del guerriero

08.07.2020

di

RICK RIORDAN

TRAMA

Secondo la mitologia nordica, quando un uomo muore valorosamente con le spada in mano diventa uno degli immortali guerrieri di Odino, il re degli dei. Magnus Chase, sedici anni e una vita di espedienti, non avrebbe mai immaginato di morire brandendo un'arma millenaria contro un gigante deciso a carbonizzare il Ponte di Boston e migliaia di innocenti. L'ascesa al Valhalla, l'Olimpo nordico, è solo l'inizio per il giovane eroe. Tra bellicose valchirie, nerboruti guerrieri e sontuosi banchetti, Magnus sta per scoprire la sconvolgente verità: suo padre è il divino Freyr e il suo compito è ritrovare la Spada dell'Estate, scongiurando così il Ragnarok, il Giorno del Giudizio, in cui i Nove Mondi saranno distrutti e gli dei si scontreranno in battaglia con i giganti. La vita di Magnus è appena finita. Eppure è appena cominciata.   

Recensione

* * * *

Davvero un ottimo inizio per questa trilogia. Come sempre lo stile di scrittura di Riordan è stato divertente ed istruttivo al punto giusto. Adesso finalmente mi sono fatto un idea sulla mitologia norenna. Personaggi ben caratterizzati (mi è nata anche quasi la ship tra Heart e Blizt) e con il giusto spessore, Magnus è stato un protagonista fuori dal classico cliché di eroe e mi è piaciuta molto questa cosa. Loki nonostante le sue poche apparizioni mia ha colpito tantissimo e non vedo l'ora in cui entrerà in scena davvero. Il Dio dell'inganno avrà un ruolo importante per le sorti del mondo, ne sono convinto. Il muovere fili dietro le quinte lo ha reso un personaggio che mi ha colpito molto, non vedo l'ora di continuare e vedere le sue prossime mosse. Altri punti a favore sono i riferimenti alle serie TV (soprattutto Arrow e Il trono di spade 😍) e gli accorgimenti su Percy e i suoi amici che da bravo fan incallito non mi sono sfuggiti. Consiglio assolutamente questa trilogia, se per The Kane chronicles pur essendo completamente diverso rimaneva sui toni del mood di Percy Jackson E Gli Dei Dell'Olimpo in questa saga anche se diversa si distacca dal mood più ingenuo e fanciullesco verso uno un po' più serio (per quanto Riordan possa esserlo) si sente tutta un'altra traccia che mi ha conquistato a pieno. Perchè consiglio questo libro? Bhe, si parla della mitologia in un modo che solo Riordan riesce, lasciandoti nozioni impresse sensza rendertene conto durante il proseguimento della storia. Cambia rispetto a Percy Jackson e gli Dei dell'Olimpo ma allo stesso tempo rimane uguale. Come? Mi spiego meglio. Questa è tutta un'altra cosa, una diversa mitologia, diverse regole, diverse creature, c'è un mondo da scoprire. Si sente una maturazione maggiore e seria, cogliendo piccole perle diverse dalle solite dei precedenti libri. Come rimane uguale? Perché si sente la stessa leggerezza con cui scorrono le parole e la storia, il modo in cui si approccia alla mitologia è sempre diretto ed immediato, rimangono le scene divertenti nonostante vi abbia detto che si vede una maturazione (probabilmente percepibile solo avendo letto anche le saghe precedenti) e fidatevi se avete amato quelli precedenti e siete solo diffidenti per via della mitologia trattata, leggetelo lo stesso non ve ne pentirete.
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