Magnus Chase e gli Dei di Asgard La nave degli scomparsi
di
RICK RIORDAN
TRAMA
Loki è riuscito a liberarsi dalle catene con cui Odino lo teneva prigioniero e marcia verso l'impresa che consacrerà per sempre il suo dominio: distruggere i Nove Mondi e scatenare il Ragnarok, il Giorno del Giudizio. Un'eternità trascorsa con un serpente sulla testa non ha certo mitigato l'ira del malvagio dio, e Magnus Chase dovrà fare appello a tutto il proprio coraggio per impedire che Loki salpi con la diabolica Nave dei Morti prima del solstizio d'estate. Nella sua missione più decisiva, però, Magnus dovrà affrontare Loki sul suo stesso terreno, in un duello in cui non serviranno mazze e spade quanto spirito e arguzia: una gara di dialettica, da combattersi a suon di... fantasiosi insulti! Solo bevendo il prodigioso Idromele di Kvasir Magnus potrà sperare di battere il dio, ma dovrà poi misurarsi con il suo terrificante vascello di zombie a bordo di una nave dall'aspetto non esattamente minaccioso, la Big Banana...
Recensione
* * *
In questo ultimo volume della trilogia, in un tripudio di battaglie, rivelazioni e una sana (forse troppo?) dose di umorismo, i nostri protagonisti tenteranno di salvare il mondo. In una storia dove le religioni coesistono armoniosamente, le diversità non dividono ma invece legano, i nostri protagonisti affrontano i loro passati irrisolti e scoprono rivelazioni importanti, per riuscire a fermare il Ragnarok e ritardarlo il più a lungo possibile (più precisamente la nave Naglfar). Grazie all'aiuto di Hearthstone, Blitzen, Halfborn, Mallory, T.J., Samirah, Alex e l'immancabile spada dell'estate Jack, Magnus affronta questo ultimo viaggio attraverso i mondi del grande albero universale Yggdrasill. I temi trattati sono molti come la religione, l'orientamento sessuale, i traumi infantili, il colore della pelle e l'importanza dei legami che siano con la famiglia o con gli amici, perchè il sangue non determina tutto. È stato il tipico viaggio ricco di avventure ma, stranamente non mi ha preso tanto e ho trovato tutto molto piatto. L'umorismo di Riordan per la prima volta dopo tre saghe lette, l'ho trovato eccessivo in certi punti (o magari sono io che sto crescendo e inizia a rendermi il tutto un po' troppo "infantile"). Ho apprezzato il fatto di avere più personaggi durante TUTTA la storia al posto di farli comparire per il finale, dato che avevo riscontrato questa cosa nel secondo libro, quasi un copia e incolla del primo (su questo aspetto). Vedere il finale senza l'arrivo dei personaggi di turno che aiutano il protagonista, introdotti solo all'inizio del libro è stato un grande punto a favore. Mi ha smosso un po' da quel "piattismo" che stavo riscontrando per tutta la storia, una cosa (no spoiler) che fa Alex anche se poi il finale mi ha lasciato l'amaro in bocca, avrei voluto sapere di più. Il finale in sé pure non mi ha convinto molto (a parte la noce...Okay è "per ragazzi", okay prenderla a scherzare, però dai.. Una noce e quattro insulti/pregi...), l'ho trovato un po' troppo aperto sopratutto con Helheim. Avrei preferito una storia concentrata su questo, che sul fermare/raggiungere una nave.
ATTENZIONE SPOILER: Altro punto negativo (vi giuro è l'ultimo) mi è dispiaciuto non vedere Surt tra fuoco e fiamme, dato che abbiamo iniziato con lui sarebbe stato bello chiudere il cerchio.
Questi sono gli unici lati negativi che ho trovato, a parte questo, il libro scorre velocemente e anzi si fa la conoscenza più dettagliata di alcuni personaggi fino ad oggi rimasti secondari. Devo dire che tra questa trilogia e quella egizia "The Kane Chronicles", ho preferito più quella egizia anche perché li c'è tutto un modo completamente diverso di vedere le cose, al contrario di questa che si, ha le sue differenze con il mondo di Percy ma rimane sempre simile per certi aspetti (come ad esempio il concetto di figlio di una divinità). Per concludere mi sento di consigliare tranquillamente questa trilogia (sopratutto agli amanti del genere). Magari più apprezzabile dai 12 anni circa, ma comunque godibile anche per più grandi.