Gli dei di giada e ombra

04.10.2023

di 

SILVIA MORENO-GARCIA

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La storia mi ha ricordato per certi aspetti Cenerentola(Cassiopea), la matrigna cattiva e le sue figlie (il nonno e il cugino Martin)e la fata turchina (il dio della morte Hun-Kamé). Diciamo che poi non ci sarà il principe azzurro e la scadenza a mezzanotte dove torna tutto "normale", ma si percorre un viaggio in giro per il Messico fino all'oltretomba Maya e la scadenza (ricorrente come la favola) non porterà tutto alla normalità iniziale, ma si rischia la morte della protagonista.


La storia è raccontata in terza persona da più POV e proprio questa è stata una cosa che ho apprezzato. Seguiamo le vicende di Casiopea e Hun-Kamé come un classico libro, ma abbiamo anche il punto di vista di Vucub-Kamé e di chi sta dalla sua parte. In questo modo abbiamo un andamento lineare della storia a 360° conoscendo le mosse delle due parti.


Le ambientazioni non sono molto dettagliate, ogni tanto ci sono riferimenti che ci fanno capire il collocamento agli anni '20 con una società chiusa e patriarcale, banalmente colpita per un taglio di capelli corti ad esempio.


I protagonisti sono Casiopea e Hun-Kamé, quest'ultimo il mio preferito. Nonostante vediamo un carattere forte e ribelle, una coerenza sulle sue scelte (anche finali), Casiopea non è riuscita a colpirmi, non tanto quanto il Signore delle Ombre. L'evoluzione maggiore si vede in lui, come l'umanità infetta la sua immortalità piano piano e lo renda più "buono" per quanto possa esserlo il dio della morte.


Il concetto di rivalsa e indipendenza femminile devo dire che non è molto imponente nella storia, al contrario della dualità. L'equilibrio delle forze. Ogni ombra ha bisogno della sua luce.


Mi è piaciuto molto lo slow burn tra i due personaggi principali, anche il rapporto tra i due dei fratelli tipico, un po' bambinesco come spesso rappresentato anche negli dei greci. Gli elementi mitologici compaiono durante tutto il viaggio arricchiti dai nomi non tradotti (c'è un glossario)


Lo consiglio a chi vuole introdursi alla mitologia Maya, a chi ama le storie lente e gli autoconclusivi. Lo sconsiglio invece a chi cerca azione, instant love o non apprezza più di un POV.

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