Chelabron
di
TITANIA BLESH
TRAMA:
Uno scontro tra granchi giganti può significare la rovina per le città che sorgono sul loro carapace.
Niniin sogna di guidare e proteggere il Granchio Rosso dalla sicurezza del suo Cerebrum, ma l'insopportabile Sandros, il più brillante e precoce tra i Cerebrali, fa di tutto per impedirglielo. Così, quando gli altri Cerebrali incominciano a scomparire, Niniin scopre che controllare neuroni e sinapsi è un compito più complesso e rischioso di quanto si aspettasse.
Le cose precipitano quando Arenaria, giovane idealista in fuga dalla carestia, s'imbatte nell'arma definitiva, il Chelabron, e porta due città sull'orlo della distruzione.
La guerra dei granchi è iniziata.
Tra istinti primordiali e giochi di potere, Niniin e Arenaria dovranno lottare con chele e neuroni per sopravvivere alla letale Migrazione degli Artropodi.
Recensione
Un libro dinamico, sprezzante ma che non mi ha preso del tutto.
Chelabron parla di una ragazza di nome Niniin che abita sopra un granchio gigante. Un passato tragico la accompagna e la sua più grande aspirazione è farsi notare da tutti e poter far fieri i suoi familiari. Il mondo è più come lo conosciamo e gli umani sono costretti a erigere città sopra i granchi giganti per sopravvivere a tutti gli alti animali. L'incontro che cambierà tutto sarà quello tra Niniin e Arenaria, una giovane ragazza dal colore della pelle come il cioccolato completamente differente agli abitanti della città di Niniin dalle fattezze più asiatiche. Tra guerre e intrighi politici la sopravvivenza delle città di Niniin sarà messa a dura prova. Con i mitici poteri dei chelabron il destino può essere riscritto in qualsiasi momento.
La caratterizzazione dei personaggi è stata una delle cose che mi è piaciuta di più. Dietro un determinato comportamento c'è sempre qualcosa. Uno dei migliori sviluppi lo avrà il personaggio di Sandros che da essermi super antipatico è entrato nelle mie grazie insieme ad Arenaria.
Le ambientazioni molto suggestive riescono a far entrare il lettore dentro la storia tanto da poter quasi sentire l'ansia dentro un cerebrum ( da dove si sorveglia il granchio che ospita la città) o ammirare il paesaggio che accompagna il nostro granchietto.
La Blesh continua nel suo stile come in "A colpi di Cannonau" suddividendo la storia in (di solito) due punti di vista che finiscono per congiungersi. Bella idea, ma rischiosa all'inizio mettendo un po' di confusione.
Un primo inizio senza troppi colpi di scena però a fatto scendere la mia voglia di continuare la lettura, che solo dopo le prime 100 pagine ha iniziato ad ingranare e appassionarmi di più.
Nonostante tutto risulta essere un libro che si legge di buon grado, ma non quanto il precedente libro del'autrice "A colpi di Cannonau", dove era riuscita a conciliare tutti i punti salienti per una storia altamente soddisfacente dall'inizio alla fine.